Volete andare a vendemmiare? Non avete mai avuto esperienze del genere? Bene , vi do qualche regola per riuscire al meglio nel vostro intento.

  1. Quando venite a chiedere di poter aiutare a vendemmiare evitate di venire con vestiario gucci,valentino ecc ecc. in genere non date una bella impressione. In vendemmia ci si sporca.
  2. La vendemmia non è più una festa ma un lavoro duro.
  3. Parlate e scherzate, attenzione che i logorroici non sono ben visti dagli altri vendemmiatori
  4. Generalmente non interessa sapere se avete le emorroidi o se andate al bagno tre volte al giorno
  5. Evitate le infradito e i sandali, vanno benissimo scaponcini da trekking, scarpe da ginnastica o a vostro rischio e pericolo gli stivali.
  6. Si lavora a coppie, uno per parte, quindi evitate di tagliarvi le dita, il sangue non rende più buono il vino e andare all’ospedale comporta una necessaria, ma poco piacevole perdita di tempo
  7. L’uva va vendemmiata tutta, evitate di lasciare sulla pianta grappoli
  8. In presenza di uva botritizzata eliminare i chicchi ammuffiti
  9. I grappoli non vanno sparati sul secchio e nemmeno accompagnati come fossero bimbi malati
  10. Nel limite del possibile recidere 2/3 grappoli prima di metterli nel secchio
  11. Se l’azienda vi fornisce le forbici sarebbe il caso di ritornarle una volta finite le vendemmie
  12. In presenza nella stessa vigna di stranieri e leghisti/razzisti cercare di portare rispetto per chi lavora come e più di voi
  13. Se in un filare si lavora in più coppie, quando si raggiunge la coppia davanti, non è obbligatorio superarla di 1 metro e mezzo, potete farne anche 20 di mt, eviterete così di intralciarvi e di perdere tempo
  14. Il rumore delle forbici non deve essere tic   tic   tic   tic  ma tictictictic
  15. Ok, siete stanchi , ma non cominciate a dire “sono stanco” alle 10 del mattino
  16. Qualche volta alziamo la voce, portate pazienza e tenete in considerazione che noi arriviamo in vigna prima di voi per preparare il lavoro e finiamo 3/4 ore dopo di voi la sera in cantina
  17. Se avete paura degli insetti, vespe, ragni, forbici, piccole cimici o peggio se siete allergici a questi amici, state a casa vostra e attendete che il vino venga a voi
  18. Non tagliate i tralci, che poi in potatura tocca andare a confessarci un giorno si ed uno no

Buon lavoro

(Vedi anche il Manuale del buon cantiniere)

Questo articolo ha 9 commenti

  1. armin

    perfetto!
    con qualche addattamento da azienda ad azienda (botrite per esempio) sono regole quasi enouniversali.

  2. Lizzy

    Ottimi consigli, assolutamente validi…a patto però che le uve da vendemmiare non siano da mettere in appassimento, perchè in questo caso la faccenda è più complicata..
    😛

    L.

  3. Luca

    @Armin esatto, nel nostro caso la botrite non è una gran cosa e i vecchi non vogliono gettarla, la annusano, urlano “non sa di aceto, questa è buona” e la buttano nel secchio 🙁
    @Lizzy non voglio nemmeno immaginare cosa voglia dire vendemmiare uve da appassimento, credo che in quel caso serva un supervisore col fucile caricato a pallettoni 🙂

  4. Gianni Lovato

    Sappiate che io, se solo potessi venirci, sarei disposto a fare l’apprendistato. Anche con sgridate, urla ed ostie del “padron”.
    Però alla sera esigerei una bottiglia di Colfòndo, tutta per me.
    Scherzi a parte: sarebbe interessantissimo leggere rettifiche ed emendamenti di questo simpatico manuale sottomessi dai vari vignaioli.
    Magari con le ostie dialettali specifiche della regione.

  5. Daniela (SenzaPanna)

    Il punto 11) mi ha fatto morire dal ridere. 🙂
    Bravo Luca.

    Anni fa vendemmiavo, adesso raccolgo solo le olive, che secondo me è molto più faticoso come lavoro.

    L’anno prossimo vengo ad aiutarti alla pari, per quest’anno ormai è tardi mi sa.

  6. Luca

    @Gianni l’anno prossimo ti voglio tra di noi! bottiglia di colfòndo verrà riservata a te!
    @Dani un posto riservato anche per te. Però ci devi fare il pane con i lieviti del colfòndo

  7. Daniela (SenzaPanna)

    @Luca guarda che io vengo e lavoro pure sodo in campagna… sono contadina nell’animo
    :-)))

    anche se “La terre est basse” come dice mia madre 🙂
    ihihih!

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